Skip to content
Itinerari
Il Cammino di San Vicinio in Toscana

Prima tappa da Camaldoli a Badia Prataglia

Natura, storia e spiritualità: si respira questo in Toscana lungo i cammini della fede che attraversano, tra tutti, anche l’Aretino. Oltre alla vicina Via Francigena e al sentiero che riunisce i luoghi cari a San Francesco, esiste un’altra opportunità: il cammino di San Vicinio che parte e termina a Sarsina, in Emilia Romagna.

Proprio in questa cittadina dell'alta valle del Savio si trova il santuario dedicato a Vicinio. Originario della Liguria, giunto a Sarsina in tempo di persecuzioni, il Santo è divenuto famoso per aver praticato la povertà in prima persona, pregando, vegliando e digiunando, aborrendo tutto ciò che era mondano.

Oggi l’itinerario è riconoscibile grazie al simbolo della "Catena” impresso nella segnaletica.

La catena o il collare di San Vicinio è l’icona che caratterizza il Cammino ed ha assunto un ruolo centrale nella storia del culto e negli sviluppi della tradizione: una reliquia vera e propria del santo.

In Toscana la prima tappa del cammino di San Vicinio inizia da Camaldoli per finire poi a Badia Prataglia.

Camaldoli
Camaldoli - Credit: Francesco Gasparetti

Il paese di Camaldoli, nel comune di Poppi, all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è ricca di testimonianze a sfondo religioso. Qui il pellegrino può visitare la Chiesa di San Salvatore Trasfigurato, la cella dedicata al silenzio e alla preghiera di San Romualdo o ancora l’Antica Farmacia risalente al 1523 dove i monaci hanno ricostruito un laboratorio con mortai in pietra, frantoi, ricettari, una distilleria di liquori aromatici e una serie di animali esotici impagliati.

Proseguendo il sentiero si incontrano come punti di riferimento progressivamente Casa Pucini, Podere Stradella, Serravalle e Ponte Fosso. Dopodiché si sale per Tramignone e quindi Poggio alla Croce, in prossimità del quale c'erano i "patatai" dei badiani, ossia le coltivazioni di patate.

Successivamente si oltrepassa il Fosso dell’Acquafredda, dove troviamo il sito di salvaguardia di faggio e abete bianco e il curvone Casanova.

L’arrivo è a Badia Prataglia, a cui Dante fa riferimento con l’espressione "in fra I'Tevero et I'Arno”: un luogo adatto per interessanti escursioni di carattere naturalistico (Parco delle Foreste Casentinesi, Riserva di Sassofratino, Arboreto Carlo Siemoni), storico (Castello dei Conti Guidi in Poppi, Pievi romaniche casentinesi), religioso (Pieve di Santa Maria Assunta, la chiesa parrocchiale di Memmenano).

Badia Prataglia
Badia Prataglia

La gastronomia è l’eccellenza locale, basata sulla qualità dei prodotti. I boschi della zona sono propizi ai tartufi, a molte qualità di funghi, fra cui i porcini, e alle castagne che si possono acquistare nei negozi del paese. Inoltre, miele, zafferano e confetture di frutti di bosco vengono prodotti artigianalmente da microimprese locali.

A Badia Prataglia, in piazza 13 aprile, è inoltre attiva una struttura dedicata al ristoro e all'allaggio per i pellegrini in viaggio.

L'edificio è dotato di ampio salone dove poter mangiare e dormire con sacco a pelo, con una capacità di circa 50 persone, che comprende una cucina molto grande, bagni e docce. Disponibile anche uno spazio più piccolo con ulteriori 6 posti letto.

Per informazioni sulla struttura: Pro Loco di Badia Prataglia

Esplora

Scopri quello che ti può interessare nelle vicinanze di questo itinerario