Lunghezza: km 2,2
Durata: 1,30 h
Difficoltà: facile
Si parte dalla chiesetta di Santa Lucia, eretta nel luogo della distrutta fortezza di Luceri, che in epoca romana controllava il Golfo di Portoferraio; si attraversa quindi una zona di praterie e sugherete, percorrendo un territorio di antiche coltivazioni su terrazzamenti che la natura sta riconquistando. A Colle Reciso, si sale verso il Poggio del Mulino a Vento, dove cominciano i boschi di altura. Si può anche deviare verso la villa napoleonica di San Martino.
Lunghezza: km 4,6
Durata: 2 h
Difficoltà: media
Il sentiero si inserisce nella zona mineraria dell'isola, ormai quasi dismessa, ma anche attraverso i boschi di macchia mediterranea. Si giunge presto sul monte Arco, una delle vette più alte della zona, che regala uno splendido paesaggio. Attraversata la zona mineraria si arriva ad Ortano, dove, in mezzo alle moderne strutture turistiche, è possibile leggere i segni dell'attività estrattiva. Più a nord, sulle scogliere ancora selvagge, nidifica il falco pellegrino.
Lunghezza: km 4,3
Durata: 2 h
Difficoltà: difficile
Un percorso sul crinale della dorsale orientale, aperto con lo sguardo verso il mare sia ad est che ad ovest. Si attraversano foreste di lecci e zone di cespugli segnate dal profumato elicriso e dal cisto che sboccia in primavera; di tanto in tanto, potrete anche ammirare il caratteristico volo lento dei falchi o quello sconnesso dei corvi imperiali. Si suggeriscono deviazioni verso l'eremo di Santa Caterina, con un interessante orto botanico, o per l’impervia vetta del Volterraio, dove si erge l'inespugnato castello omonimo.
Lunghezza: km 6
Durata: 3,30 h
Difficoltà: media
Il sentiero inizia nella gariga, una vegetazione di cespugli di cisti, elicriso e ginestre e si inoltra nelle pinete di quota, fino ad arrivare ai castagneti del monte Capanne. Nelle zone aperte, più vicine al mare, si possono ascoltare i canti gracchianti dei coloratissimi gruccioni e quelli melodiosi dei piccoli cardellini. In queste zone, abitate fin dalla preistoria, si possono vedere eretti anche antichissimi menhir in granito. Dalla cima di monte Maolo, il paesaggio si apre fino all'Isola del Giglio.